[Pubblico] Ultimi dieci giorni con I Concerti nel Chiostro 2014

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Dom 20 Lug 2014 12:55:41 CEST



Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Milano 

  

Ultimi dieci giorni con 

I Concerti nel Chiostro 2014 

  

Nell’augurare a tutti una buona estate, vi invitiamo a seguire i tanti appuntamenti che ancora ci aspettano, 

Gianni Possio Delegato alla Comunicazione 

Raffaella Valsecchi Ufficio stampa 

  

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Domenica 20 luglio 

Suoni in esilio 

  

Mario Castelnuovo-Tedesco: 

Aranci in fiore op. 84a 

  

Mario Castelnuovo-Tedesco: 

da Caprichos de Goya op.195 

I. Francisco Goya y lucientes, pintor 

XXIV. Sueno de la mentira y incostancia 

  

Ernst Krenek 

Suite 

  

Mario Castelnuovo-Tedesco: 

Sonata op. 77 “Omaggio a Boccherini” 

Allegro con spirito - Andantino, quasi canzone - 

Tempo di minuetto - Presto con fuoco 

  

Francesco Mariotti chitarra 

  

Proiezione del film Storia di una ladra di libri 

  

Per comprendere il legame del concerto con il film di questa sera, non bisogna tanto guardare i brani in programma, bensì i nomi dei compositori. 

Sia Mario Castelnuovo-Tedesco sia Ernst Krenek furono infatti costretti, tra il 1938 e il 1939, rispettivamente dal fascismo e dal nazismo, a lasciare la propria patria e la propria attività per emigrare frettolosamente negli Stati Uniti o a causa della propria appartenenza ebraica, o, nel caso di Krenek, perché la sua musica era stata bollata dal ridicolo termine di “arte degenerata” ed esclusa da ogni tipo di circolazione. Va ricordato che Krenek venne ritenuto un “compositore ebreo” dal nazismo pur senza esserlo: era sufficiente aver composto musica sgradita al regime. 

Naturalmente avremmo potuto essere anche più “pesanti” nel proporre la musica di compositori perseguitati, poiché lo Spazio della Memoria del Conservatorio di Milano possiede le opere di molti musicisti di valore morti in campi di concentramento. 

Ma senza arrivare a questo, il semplice fatto di dover lasciare tutto e partire è evidentemente una grave forma di persecuzione, soprattutto considerando che sia Castelnuovo-Tedesco sia Krenek erano compositori di notevole successo, in patria. 

Fortunatamente entrambi ebbero un’ottima accoglienza negli Stati Uniti e poterono ben continuare la propria attività e la propria carriera. 

  

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Lunedì 21 luglio 

Madre e Figlio 

  

Paul Hindemith 

da Das Marienleben op. 27: 

1. Geburt Mariä 

3. Mariä Verkündigung 

5. Argwohn Josephs 

7. Geburt Christi 

9. Von der Hochzeit zu Kana 

11. Pietà 

12. Stillung Mariä mit dem Auferstandenen 

  

Yuzuko Sudo soprano 

Nari Kim pianoforte 

  

Proiezione del film Philomena 

  

Philomena non si dà pace e, serenamente ma implacabilmente, ricostruisce la storia del figlio sottrattole. Nella storia vi fu un’altra Madre che perse il Figlio crudelmente e nessun altro testo poetico quanto il ciclo Marienleben di Rainer Maria Rilke può mostrarci altrettante analogie tra le due madri. Rilke, profondamente spirituale ma non cattolico, rilegge la vita di Cristo dagli occhi di Maria, di una donna che deve assistere al sacrificio predestinato del figlio: “ Oh, se questo volevi, non avresti dovuto nascere da corpo di donna: i redentori dovrebbero cavarsi dai monti, dove durezza con durezza si rompe ”. La Maria di Rilke ritiene eccessivo il dolore richiestole. E se alla fine ci sarà catarsi ( Morte di Maria I, II, III), questa non avverrà per grazia divina ma, come per tutte le figure femminili di Rilke, sarà il punto d’arrivo di un lungo cammino di rassegnazione che trasforma misticamente l’amore per un uomo in una compassione, questa sì, universale. Il ciclo è del 1912: Hindemith ne rimane immediatamente colpito e il suo ciclo di Lieder compare già nel 1922/23. La sua musica, per una volta, rinuncia a certi graffi ironici, a certe durezze polifoniche e cerca stabilità, pur nella presenza di un forte cromatismo tonale. 

  

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Martedì 22 luglio 

Vienna all’epoca di Freud 

  

G ustav Mahler 

Ich atmet‘ einen Linden Duft da Rückert Lieder 

  

Alban Berg 

Im zimmer da 7 Frühe L ieder 

  

Anton Webern 

Der tag ist vergangen e Gleich und Gleich da Vier lieder op. 12 

Drei Lieder op. 25 

  

Richard Strauss 

Die nacht op. 10 n. 3 

Morgen op. 27 n. 4 

Du du meines herzens krönelein 

Wiegenlied op. 41 n. 1 

  

Arnold Schönberg 

In diesen Wintertagen op. 14 

  

Alban Berg 

Schliesse mir die Augen beide (2^ versione) 

  

Gustav Mahler 

Ablösung im Sommer da Des Knaben Wunderhorn 

Wer hat dies Liedlein erdacht? da Des Knaben Wunderhorn 

  

Elisabet Einarsdottir soprano 

Giuliano Guidone pianoforte 

  

Proiezione del film Tutta colpa di Freud 

  

Con un po’ di ironia, la stessa che pervade il film, questa sera abbiamo giocato sul titolo della pellicola proiettata e sul suo riferimento a Freud. Freud ci riconduce alla Vienna d’inizio ‘900 e quindi anche alla sua straordinaria musica. 

Ad eccezione del bavarese Richard Strauss, gli altri autori proposti sono tutti nati a Vienna o comunque in Austria e hanno agito e composto negli anni in cui “alla porta a fianco” vi era il Dottor Freud. Gustav Mahler costituisce l’anello di congiunzione con la grande tradizione viennese. In lui ben si sentono le lontane radici schubertiane, il senso di nostalgia, il vagheggiamento dell’innocenza, nell’amara consapevolezza che essa sia definitivamente perduta. 

Schönberg e poi gli allievi Berg e Webern partono da una matrice tardoromantica, ma via via forzano i limiti tonali e si ritrovano in quell’area non più tonale e non ancora dodecafonica in cui il comporre ha perduto ogni vero codice linguistico e si propone come Urschrei , come espressione diretta della psiche: è evidente quanto di Freud aleggi, in questo atteggiamento. 

Filo conduttore di questo percorso musicale fondamentale per tutto il XX secolo è però qualcosa di viennese sì, ma di antico, quella forma del Lied che costituì l’espressione più naturale proprio per Schubert, quasi un secolo prima. 

  

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Mercoledì 23 luglio 

Tenerezza 

  

Johannes Brahms 

Sonata per violino e pianoforte in la maggiore op. 100 n. 2 

Allegro amabile - 

Andante tranquillo.Vivace.Andante.Vivace di più.Andante vivace - 

Allegretto grazioso quasi andante 

  

Ludwig van Beethoven 

Sonata per violino e pianoforte in re maggiore op. 12 n. 1 

Allegro con brio - Tema con variazioni.Andante con moto – Rondò.Allegro 

  

Giacomo Orlandi violino 

Beatrice Orlandi pianoforte 

  

Proiezione del film L’arte della felicità 

  

La musica da camera ha già in sé una dimensione raccolta, intima, molto adatta all’accostamento con il malinconico percorso del protagonista del film. Il suono del violino compie un ulteriore passo nella stessa direzione e le due Sonate proposte concludono l’opera. 

Due visioni della tenerezza sono racchiuse in esse, l’una quella fresca del mattino e l’altra quella nostalgica della sera. La Sonata op. 12 n. 1 apre il grande ciclo delle 10 Sonate beethoveniane, che raggiungeranno il loro culmine di drammaticità nella Sonata a Kreutzer op. 47; essa invece ci propone tinte tenui ancora settecentesche (è peraltro stata composta nel 1798, da un Beethoven ancora quasi esordiente), soprattutto nel meraviglioso Tema con variazioni centrale. La Sonata op. 100 di Johannes Brahms è stata scritta quasi novant’anni dopo, nel 1886, da un compositore ormai giunto alla maturità e che intuisce che la grande parabola del sonatismo classico-romantico sta esaurendosi. Le agogiche dei tre movimenti (Allegro amabile - Andante tranquillo - Allegretto grazioso) già ci dicono di un carattere generale di ripiegamento nell’intimità, di riflessività malinconica. 

  

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Giovedì 24 luglio 

Jazz per Woody 

  

Resolution (John Coltrane) 

Nefertiti (Wayne Shorter) 

Joshua (Victor Feldman) 

Inspirasioni (Gianluca Elia) 

Haga (Gianluca Elia) 

Lionel (Riccardo Chiaberta) 

Brano (Marco Rottoli) 

Il Sosia (Lorenzo Blardone) 

La Nemesi (Lorenzo Blardone) 

  

Lorenzo Blardone Quartet 

Gianluca Elia sax tenore 

Lorenzo Blardone pianoforte 

Marco Rottoli contrabbasso 

Riccardo Chiaberta batteria 

  

Proiezione del film Blue Jasmine 

  

Come per il concerto jazz del 12 luglio, anche questa volta ecco la presentazione di Tino Tracanna, docente di Musica Jazz al Conservatorio “G.Verdi”: “ Quattro giovani straordinari talenti interpretano alcune tra le più belle pagine del jazz nel più noto degli organici jazz. Il quartetto sax tenore, pianoforte, contrabbasso, batteria è infatti uno dei più classici organici della storia del jazz moderno. Il mitico quartetto di Coltrane ci ha regalato alcune delle pagine più belle della storia di questa musica ma si potrebbero fare molti altri esempi. Il quartetto di Lorenzo Blardone si cimenta ancora una volta con alcuni classici del jazz sganciandosi però da riferimenti stilistici specifici e viaggiando attraverso tutta la storia del jazz, grazie al funambolico sax di Gianluca Elia e la solida e creativa ritmica di Marco Rottoli e Riccardo Chiaberta.” 

  

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Venerdì 25 luglio 

Suoni e sogno 

  

Johannes Brahms 

Sonata op. 78 in sol maggiore 

Vivace ma non troppo - Adagio - Allegro molto moderato 

  

Claude Debussy 

Sonata in sol minore 

Allegro vivo- Intermède.Fantasque et léger – Finale.Très animé 

  

Federico Ceppetelli violino 

Andrea Napoleoni pianoforte 

  

Proiezione del film I sogni segreti di Walter Mitty 

  

Un altro duo violino e pianoforte, e con un’altra Sonata di Brahms in programma, la prima, forse la più bella e comunque la più nota, ci conduce ad un’altra riflessione, che prende ancora una volta spunto dal titolo del film, che contiene la parola “sogni”. 

Le date di composizione delle due Sonate proposte questa sera non sono poi così distanti tra loro: 1878 per Brahms e 1916 per Debussy. Eppure, in mezzo, il mondo è cambiato. 

Il tipo di espressività dei due brani è difatti completamente diverso: pienamente romantico quello brahmsiano, con un tematismo ampio e struggente, sebbene già pervaso di nostalgia decadente, evocativo e sfumato quello di Debussy. Due modi di sognare e di far sognare: quello di Brahms, al di là di una segreta enorme complessità compositiva appena intuibile all’ascolto, viene dal grande Idealismo romantico, di Hoelderlin, Novalis, Eichendorff. Quello di Debussy, un Debussy già malato e giunto agli ultimi due anni di vita, che ha rinunciato alle fascinosità de La mer per rivolgersi ad una musica più asciutta e astratta, è filtrato dalle raffinate indagini poetiche sulla psiche di Marcel Proust. 

  

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Sabato 26 luglio 

Enigmi e inganni 

  

Georg Philipp Telemann 

Fantasie XI per flauto traverso senza basso 

Allegro - Adagio - Vivace - Allegro 

  

Johann Sebastian Bach 

da Musikalisches Opfer BWV 1079: 

Quaerendo Invenietis 

Canone a 2 e Canone a 4 

  

Antonio Vivaldi 

Concerto in do minore RV 199 “Il Sospetto” 

Allegro - Andante - Allegro 

  

Makoto Shinohara 

Fragmente 

  

Henry Purcell 

They tell us that you mighty powers above da The Indian Queen 

  

Arcangelo Corelli 

Sonata in re minore op. 5 n. 12 “La Follia” 

  

Eleonora Biscevic traversiere e flauto dolce 

Thomas Chigioni violoncello barocco 

Kana Futagami clavicembalo 

  

Proiezione del film American hustle - L’apparenza inganna 

  

Il programma di questa sera offre differenti motivi d’interesse. 

Innanzitutto la flautista utilizzerà strumenti propri della musica antica, cioè il flauto traversiere e il flauto a becco o dolce, entrambi di legno. In secondo luogo, sono stati trovati mille sottili legami rispetto al sottotitolo del film di questa sera ( L’apparenza inganna ). 

Primo legame: lo stesso strumento antico che eseguirà la musica del ‘700 di Telemann sarà poi utilizzato per un brano contemporaneo, quello di Shinohara (timbro antico per note contemporanee). 

Poi verranno eseguiti due canoni enigmatici di Bach, che riportano l’indicazione quaerendo invenietis (cercando troverete). Che cos’è un canone enigmatico? L’autore dichiara che si tratta di un brano a due voci , e che si tratta di un canone (cioè l’inseguirsi e il sovrapporsi della stessa melodia eseguita da due strumenti “in ritardo” l’uno sull’altro), ma ne scrive una sola: sta all’esecutore capire quando la seconda linea deve iniziare e in che modo vada letta affinché la sovrapposizione funzioni bene. 

Un altro inganno è suonare un brano di un autore europeo, Purcell, che allude all’esotico ( The Indian Queen ). 

Infine i due brani di Vivaldi e Corelli portano titoli assai significativi, rispetto all’argomento in gioco: Il sospetto e La follia. 

  

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Domenica 27 luglio 

Differenti ironie 

  

Wolfgang Amadeus Mozart 

Sonata in do maggiore KV293c(303) 

Adagio - Molto allegro - Tempo di menuetto 

  

Jules Massenet 

Meditation da Thaïs 

  

Pablo de Sarasate 

Carmen Fantasy op. 25 

Introduction – Moderato - Lento assai - Allegro moderato - Moderato 

  

Fritz Kreisler 

Tambourin Chinois op. 3 

  

Nikolaj Rimsky-Korsakov – Heifetz 

The Bumble-Bee 

  

Xiaoqing Yu violino 

Eleonora Barlassina pianoforte 

  

Proiezione del film Sot to una buona stella 

  

Un buon modo di accostare musica alla comicità di Carlo Verdone è quella di chiedere all’interprete di proporre un repertorio in cui l’ironia abbia una parte importante. 

Nello stile mozartiano, vi sono assai di frequente momenti in cui la leggerezza, lo scherzo, il gioco prendono il sopravvento: la sua capacità di “non prendersi troppo sul serio” è ancora più straordinaria in quanto poi, improvvisamente, vengono aperte “finestre espressive” di infinità profondità. La famosa Meditation dalla Thaïs di Massenet non è certo un brano ironico, ma la sua espressività è così ostentata ed esplicita (e nell’opera questo tema ricorre anche troppe volte...) che un pizzico d’ironia nell’ascolto non guasta, ad evitare troppo facili commozioni. 

Per quanto riguarda l’arcinoto Volo del calabrone di Rimsky-Korsakov non vi è bisogno di sottolineare che far ronzare un violino è di per sé un atteggiamento sorridente, quanto quello di Kreisler che a proposito del suo Tambourin chinois dichiarò “ Non esito a dirti che mi sono molto divertito nel comporre Tambourin chinois . L’idea mi venne dopo una visita al Teatro cinese di San Francisco. Non che quella musica mi abbia suggerito precisamente un tema; ma essa mi ha dato la spinta a scrivere una Fantasia alla maniera cinese. ” 

  

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Lunedì 28 luglio 

Sax e America 

  

Paul Bonneau 

Pièce concertante 

  

Paula Creston 

Sonata op. 19 

  

Pedro Iturralde 

Pequena Czarda 

  

Francesco Ronzio saxofono 

Daniele Bonini pianoforte 

  

Proiezione del film Bling ring 

  

Il sax è uno strumento del tutto europeo ma il suo stesso timbro, che ci conduce fatalmente al jazz, ci ricollega agli Stati Uniti, terra cui è molto legato il film proposto. 

I brani di Paul Bonneau, un compositore francese nato nel 1918 e morto nel 1995 che si è mosso tra operetta e musica da film, e di Pedro Iturralde, un saxofonista spagnolo oggi più che ottantenne che fece importanti tournées con musicisti quali Gerry Mulligan e Lee Konitz, fanno da cornice all’eseguitissima Sonata op. 19 dell’americano Paul Creston. 

La storia di quest’ultimo vale qualche riga di presentazione: il suo vero nome era... Giuseppe Guttoveggio; nacque a New York nel 1906 e come molti figli di immigrati americanizzò la propria identità. Con pieno pragmatismo americano, lavorò in banca e in assicurazione, ma questo non gli impedì un’abbondante produzione musicale, cui si dedicava nelle ore notturne... 

  

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Martedì 29 luglio 

Musica di confine 

  

Pedro I turralde 

Suite hellénique 

  

George Gershwin 

Tre Preludi 

  

Jean Françaix 

Petit Quatuor 

  

Jean Cras 

Danse 

  

Quartetto di saxofoni 

Ronzio Francesco , Mattia Quirico , 

Mauro Donadini , Kasjusz Lipkowski 

  

Proiezione del film Zoran, il mio nipote scemo 

  

L’ambientazione “di confine” di un film in cui si intrecciano elementi friulani e sloveni, ci ha dato lo spunto per un’escursione in un repertorio “di confine”, attraverso l’organico di quartetto di saxofoni. 

“Di confine” tra cosa? Tra molte cose: tra musica popolare e musica colta, tra inflessioni jazzistiche e accademia francese, tra influssi etnici e volute classicità. 

Si guardi il programma: il grande George Gerswhin scrisse Tre preludi per pianoforte, qui trascritti per saxofoni, inseguendo un modello classico, ma con molte influenze jazzistiche; il saxofonista jazz spagnolo Pedro Iturralde scrive una Suite... Hellénique ; Jean Françaix vive in pieno ‘900 ma il suo Petit Quatuor è pienamente neoclassico, laddove Jean Cras, bretone a cavallo tra ‘8-900, fa di mestiere l’ufficiale di marina, viaggia in tutto il mondo ma compone moltissima musica, e con molti influssi geografici. 

  

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Mercoledì 30 luglio 

Lo stesso Concerto! 

  

Pablo de Sarasate 

Zigeunerweisen op. 20 n. 1 

Moderato- Lento- Un poco più lento - Allegro molto vivace 

  

Pëtr Il’ič Čaikovskij 

Allegro moderato 

dal Concerto per violino e orchestra op. 35 in re maggiore 

  

Giorgio Colombo Taccani 

Alastor per violino solo (2013) 

  

Francesca Bonaita violino 

Roberta Sala pianoforte 

  

Proiezione del film Il concerto 

  

La tentazione è stata troppo forte: tutto il film ruota intorno a un’esecuzione rocambolesca del Concerto per violino e orchestra op. 35 di Čaikovskij ... perché non proporne un’esecuzione dal vivo almeno del primo, ampio movimento, seppur ovviamente in versione per violino e pianoforte? Di questo notissimo concerto vale la pena di ricordare la storia: venne composto nel 1878 con la collaborazione di un violinista, Josif Kotik, che poi si rifiutò di interpretarlo per la sua difficoltà; il grande violinista Leopold Auer lo giudicò ineseguibile, e quando poi finalmente nel 1881 venne eseguito, esso venne stroncato dal grande critico Eduard Hanslick: le opere di Čaikovskij “ si distinguono per la loro incoerenza, completa mancanza di gusto, rozzezza e barbarie. Per ciò che riguarda il Concerto per violino il suo inizio non è male, ma più si va avanti, peggio è. Alla fine del primo movimento - egli sostiene - il violino non suona, bensì raglia, stride, ruggisce. Anche l’Andante inizia felicemente, ma ben presto si trasforma nella descrizione di una qualche festa russa selvaggia dove sono tutti ubriachi e hanno volti triviali, disgustosi. Ascoltando la musica di Čajkovskij mi è venuto in mente che esiste “musica puzzolente”“. In questo modo viene presa spesso la musica “contemporanea”: oggi questo concerto è uno dei più amati dal pubblico... 

Quindi si ascolti con attenzione Alastor per violino solo, del compositore milanese Giorgio Colombo Taccani. 

L’altro brano in programma, Zigeunerweisen di Pablo de Sarasate, è un omaggio alla presenza nel film di un grande violinista gitano. 

  

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Giovedì 31 luglio 

Bernstein, Gershwin, Ellington&C... 

  

G.eorge Gershwin 

Rapsodia in blue 

Bess is my woman 

Summertime 

  

Leonard Bernstein 

Maria e Tonight da West side story 

  

Davide Zannoni 

Old Penn station e Jefferson Market Courthouse da Manhattan Suite 

  

Bill Evans 

Valse for Ellein 

  

Duo Miroirs 

Antonello D’Onofrio , Claudio Luigi Soviero pianoforte a 4 mani 

  

Proiezione del film Saving Mr. Banks 

  

L’immagine dei grandi compositori di musica per film Robert e Richard Sherman, che con la loro musica cercano di convincere la riottosa scrittrice Pamela Lyndon Travers ad accettare la versione cinematografica di Mary Poppins , ci ha condotto a un interessantissimo programma per pianoforte a quattro mani basato su musiche di grandi compositori americani, che siano stati nel contempo importanti pianisti e che abbiano frequentato generi differenti. 

Due notissime pagine di Gerswhin, al di là della Rapsodia in blue, provengono dalla sua unica opera, Porgy and Bess , che seppe fondere elementi fortemente americani con l’impostazione europea del melodramma. 

La figura di Leonard Bernstein non richiede presentazioni, ma è sempre utile ricordare che egli, una delle più grandi figure musicali del secondo ‘900, fu nel contempo pianista formidabile, direttore d’orchestra tra i più grandi e inarrivabile divulgatore, e che come compositore i suoi lavori più “classici” non toccano forse il livello del suo musical West side story. 

Infine Bill Evans è stato certamente uno dei più originali pianisti della storia del jazz. 

  

  

ARIANTEO - Conservatorio 

  

Informazioni 

  

Tutti i concerti si terranno alle ore 20.30 in Sala Puccini 

Le proiezioni avranno inizio alle ore 21.30 , sempre in Sala Puccini 

  

Alle ore 20.00 aperitivo nel Chiostro 

grazie a: 

La Raia – Panificio Grazioli – Pejo Fonte Alpina – Fondazione Minoprio 

  

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Biglietteria 

  

Apertura ore 19.45 

  

Biglietto di ingresso per aperitivo e concerto euro 6.00 

Biglietto di ingresso per aperitivo, concerto e film euro 8.00 

Biglietto di ingresso solo film euro 6.50 

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