[Pubblico] DOMANI IN CONSERVATORIO: I concerti nel Chiostro, ma non solo ...
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Mar 15 Lug 2014 17:57:47 CEST
DOMANI IN CONSERVATORIO
I Concerti nel Chiostro, ma non solo...
Continuano anche questa settimana I Concerti nel Chiostro 2014: in programma appuntamenti ogni sera dalle ore 20.00.
Questa settimana gli allievi del Conservatorio si esibiscono anche fuori sede sia al Museo Poldi Pezzoli (domani, mercoledì 16 luglio), sia per la rassegna SUD ESTate musicale (giovedì 17 luglio).
Come sempre, vi aspettiamo,
Gianni Possio Delegato alla Comunicazione
Raffaella Valsecchi Ufficio stampa
I Concerti nel Chiostro 2014
Martedì 15 luglio
Il compositore e la malattia
Franz Schubert
Sonata in do minore D958
Allegro – Adagio - Menuetto e trio - Allegro
Miriam Rigamonti pianoforte
Proiezione del film Dallas buyers club
È piuttosto facile leggere un’analogia tra il virus HIV del XX e XXI secolo e la sifilide del XIX. Franz Schubert contrasse la sifilide nel 1823, quando aveva 26 anni di età: la malattia lo condusse alla morte cinque anni più tardi, nel 1828. In quei cinque anni la musica del compositore viennese cambiò di segno, talune inflessioni di leggerezza quasi mozartiana via via scomparvero, riemergendo qua e là nella forma di un emozionante vagheggiamento di innocenza, di candore, mentre si aprirono al compositore le regioni dell’espressione assoluta, gli abissi della profondità, della nostalgia, del dolore. La netta maggior parte della musica che rende grande e unico Franz Schubert è stata scritta in quei cinque anni, in una quantità quasi incredibile, per nulla intaccata dal procedere della malattia, anzi, quasi da essa incalzata.
Si pensi alle ultime sinfonie, tra cui l’ Incompiuta, agli ultimi quartetti, ai trii con pianoforte, agli inarrivabili cicli di Lieder come la Winterreise , il desolato viaggio d’inverno.
Nel settembre del 1828, due mesi prima di morire, Schubert compose (e si noti l’incomprensibile velocità di scrittura) quattro capolavori, il Quintetto in do e tre grandi sonate per pianoforte, una sorta di testamento pianistico. La bellezza della Sonata in do minore, una di esse, non richiede ulteriori commenti.
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Mercoledì 16 luglio
Quattro!
Ludwig van Beethoven
Quartetto op. 18 n. 1 in fa maggiore
Allegro con brio - Adagio affettuoso e appassionato -
Scherzo.Allegro molto - Allegro
Samuel Barber
Adagio per archi op. 11
Rumina Drrasati , Luca Rapazzini violini
Tamara Auer viola
Matteo Vercelloni violoncello
Proiezione del film Quartet
Poiché il punto di partenza del film è la ricostituzione di un grande quartetto vocale in una casa di riposo per musicisti al momento dell’arrivo dell’ultimo di loro, non abbiamo voluto giocare, nella nostra caccia alle relazioni tra concerto e film abbinato, sulla vocalità, ma proprio sul magico numero quattro, e quindi, ancora una volta, sul quartetto d’archi.
In omaggio al fatto che Quartet costituì l’esordio nella regia del grande attore statunitense Dustin Hoffmann, ci è sembrato giusto l’inserimento in programma di un brano americano, noto, forse un po’ troppo d’effetto ma sempre amato, cioè l’ Adagio op. 11 per archi di Samuel Barber. A fianco di esso un brano in qualche modo un po’ simbolico: il Quartetto in fa maggiore op.18 n.1 di Ludwig van Beethoven, composto nel 1798, costituisce la prima pietra di quella straordinaria “cattedrale musicale” che è costituita dal corpus dei 15 Quartetti beethoveniani. Un altro modo di rendere omaggio al numero quattro.
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Giovedì 17 luglio
Ritmi americani
Steve Reich
Piano Phase per due marimbe
Casey Cangelosi
Theatric No 6 per setup: bongos, tom tom, grancassa
Karlheinz Stockhausen
Tierkreis per vibrafono, marimba, glockenpiel, xilofono
Marta Soggetti , Matteo Savio percussioni
Proiezione del film The wolf of Wall Street
L’ossessione del guadagno, la divinizzazione del denaro, unico scopo del vivere, il ritmo veloce e ossessivo di uno stile di vita folle: non che si voglia identificare gli Stati Uniti con tutto ciò, ma... poiché nel titolo stesso compare Wall Street, un concerto basato sulle percussioni e per due terzi su musica statunitense è sembrato particolarmente adatto.
Ad essere ancor più adatti, a dire il vero, sono i ritmi ossessivi fino al parossismo, ed anche virtuosistici di Steve Reich e di Casey Cangelosi: la ripetitività e le lente trasformazioni ne sono la base, soprattutto in Reich. Il minimalismo americano disegna le sue geometrie, i suoi frattali sonori, e il protagonista assoluto è l’implacabile procedere del meccanismo.
Con una certa maliziosità completa il programma Tierkreis di Karlheinz Stockhausen: al di là della sua grande statura musicale, Stockhausen non era certo alieno da una notevole attenzione al denaro! Tierkreis ( Zodiaco ) è un seguito di dodici melodie (dodici come i segni zodiacali) che possono essere lette in molti modi dagli strumenti a percussione, generando un’infinita serie di versioni possibili.
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Venerdì 18 luglio
Il viaggio
Franz Scubert
da Winterreise :
Gute Nacht
Die Wetterfahne
Erstarrung
Der Lindenbaum
Auf dem Flusse
Frühlingstraum
Die Krähe
Im Dorfe
Der stürmische Morgen
Der Wegweiser
Das Wirtshaus
Der Leiermann
Niccolò Scaccabarozzi baritono
Andrea Zani pianoforte
Proiezione del film Nebraska
L’infinito viaggiare è il titolo di uno splendido libro di Claudio Magris: ogni luogo visitato diviene in realtà un luogo dello spirito. Il viaggio è da sempre la metafora migliore di ogni percorso interiore: Ulisse come Dante, Elia nel deserto come Sinbad il marinaio... ogni vero viaggio è un’avventura da cui si esce profondamente mutati: così succede a Woody Grant e al figlio David in Nebraska. Non vi era brano meglio accostabile del più sconvolgente viaggio della storia della musica: il ciclo di Lieder della Winterreise ( Viaggio d’inverno ) di Franz Schubert.
Scritti nel 1827, un anno prima della morte, i 24 Lieder che lo compongono (24 come i Preludi e fuga del Clavicembalo ben temperato di Bach) si avvalgono dei bei testi del poeta minore Wilhelm Müller: il viandante, il Wanderer del Romanticismo, lascia di soppiatto il villaggio dove vive colei che l’ha lasciato, e, di notte, nel freddo dell’inverno, parte per chissà dove, solo, scacciato anche dall’abbaiare dei cani. Non una consolazione, non una speranza: il buio assoluto.
Eppure una salvezza c’è, ed è la bellezza stessa del canto, del melos , una bellezza inarrivabile e struggente che lascia traccia imperitura in qualsiasi ascoltatore.
Della Winterreise , per motivi di durata, viene questa sera proposta una selezione di 12 Lieder .
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Sabato 19 luglio
Arti al quadrato
Antoine Forqueray
Pièces de viole mises en pièces de clavecin
(Paris, 1747)
Première Suite
Allemande. La Laborde - La Forqueray - La Cottin
La Bellmont - La Portugaise - La Couperin
Laura Motta clavicembalo
Georg Philipp Telemann
I ntroduzzione a tre in do maggiore da Der Getreue Musikmeister
Grave - Vivace - Andante - Xantippe -
Lucretia, Largo - Corinna - Clelia, Spiritoso -
Dido, Triste, Disperato
Eleonora Bicevic flauto dolce
Joanna Piszczorowicz violino barocco
Cecilia Medi fagotto barocco
Kana Futagami clavicembalo
Proiezione del film Monuments men
Talvolta un’arte, la musica in particolare, desidera uscire dal cerchio della propria astrazione e riferirsi ad una sorella, oppure anche a se stessa, divenendo appunto “arte al quadrato”.
Per spiegarsi meglio: Monuments men è un’opera d’arte “dell’immagine” che si riferisce ad una sua analoga, cioé alla pittura. Così nel film un piccolo gruppo di uomini mette a repentaglio la propria vita per “salvare” grandi opere pittoriche del passato dalle folli mire hitleriane.
Il concerto aveva innanzitutto l’obbligo di proporre brani antichi quanto le tele riguadagnate al mondo europeo: ecco quindi sul palcoscenico un clavicembalo.
Inoltre i brani proposti hanno un riferimento preciso alla propria stessa arte e ad un musicista, mascherato a volte da nomi fantasiosi. Ecco dunque nella Première Suite di Jean Baptiste Forqueray susseguirsi brani dai titoli misteriosi (nomi di donne?) due dei quali sono però del tutto decodificabili: La Forqueray e La Couperin.
Evidentemente si tratta di due ritratti nascosti, l’uno del compositore Antoine Forqueray, padre del Nostro, arcinoto violista da gamba e compositore di corte, e l’altra di François Couperin, molto conosciuto a corte come strumentista e compositore.
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Domenica 20 luglio
Suoni in esilio
Mario Castelnuovo-Tedesco:
Aranci in fiore op. 84a
Mario Castelnuovo-Tedesco:
da Caprichos de Goya op.195
I. Francisco Goya y lucientes, pintor
XXIV. Sueno de la mentira y incostancia
Ernst Krenek
Suite
Mario Castelnuovo-Tedesco:
Sonata op. 77 “Omaggio a Boccherini”
Allegro con spirito - Andantino, quasi canzone -
Tempo di minuetto - Presto con fuoco
Francesco Mariotti chitarra
Proiezione del film Storia di una ladra di libri
Per comprendere il legame del concerto con il film di questa sera, non bisogna tanto guardare i brani in programma, bensì i nomi dei compositori.
Sia Mario Castelnuovo-Tedesco sia Ernst Krenek furono infatti costretti, tra il 1938 e il 1939, rispettivamente dal fascismo e dal nazismo, a lasciare la propria patria e la propria attività per emigrare frettolosamente negli Stati Uniti o a causa della propria appartenenza ebraica, o, nel caso di Krenek, perché la sua musica era stata bollata dal ridicolo termine di “arte degenerata” ed esclusa da ogni tipo di circolazione. Va ricordato che Krenek venne ritenuto un “compositore ebreo” dal nazismo pur senza esserlo: era sufficiente aver composto musica sgradita al regime.
Naturalmente avremmo potuto essere anche più “pesanti” nel proporre la musica di compositori perseguitati, poiché lo Spazio della Memoria del Conservatorio di Milano possiede le opere di molti musicisti di valore morti in campi di concentramento.
Ma senza arrivare a questo, il semplice fatto di dover lasciare tutto e partire è evidentemente una grave forma di persecuzione, soprattutto considerando che sia Castelnuovo-Tedesco sia Krenek erano compositori di notevole successo, in patria.
Fortunatamente entrambi ebbero un’ottima accoglienza negli Stati Uniti e poterono ben continuare la propria attività e la propria carriera.
ARIANTEO - Conservatorio
Informazioni
Tutti i concerti si terranno alle ore 20.30 in Sala Puccini
Le proiezioni avranno inizio alle ore 21.30 , sempre in Sala Puccini
Alle ore 20.00 aperitivo nel Chiostro
grazie a:
La Raia – Panificio Grazioli – Pejo Fonte Alpina – Fondazione Minoprio
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Biglietteria
Apertura ore 19.45
Biglietto di ingresso per aperitivo e concerto euro 6.00
Biglietto di ingresso per aperitivo, concerto e film euro 8.00
Biglietto di ingresso solo film euro 6.50
Riduzione over 65 (da lunedì a venerdì) euro 5.00
Riduzione Amici del Cinema (tutti i giorni) euro 4.50
Tessera abbonamento a 10 spettacoli euro 38.00
Altri appuntamenti fuori sede
Mercoledì 16 luglio
Museo Poldi Pezzoli, ore 19.00
Concerto per duo persiano
Abdolreza Rostamian voce, tar, duduk
Peyman Kafshduzha liuto
Ingresso euro 9.00 con aperitivo e visita al museo
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Giovedì 17 luglio
Villa Volontè, ore 20.30
(San Giulia Milanese, via Casenuove 1)
SUD ESTate musicale
J. Françaix, Petit Quatuor
G. Gershwin, Trois préludes
A. Desenclos, Quatuor
P. Iturralde, Suite Hellénique
J. Cras, Danse
Quartetto di sassofoni “Quartetto 3/4"
Francesco Ronzio
Kasjusz Lipkowski
Mattia Quirico
Mauro Donadini
Ingresso libero
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